sabato 1 maggio 2010

Del giorno della regina in campagna

il giorno della regina è una di quelle cose che in Olanda bisogna crederci. Io ieri ho scoperto di crederci poco. Ad Amstrerdam non so come sia andata, so solo che i servizi di pulizia stanno scioperando e tanto per capirci si sono dati un po'di tregua intorno alla festa.

Ecco, altro che controllori di volo a Ferragosto, qui lo stesso effetto lo si ottiene se la NU si toglie di torno. Perché la primissima cosa che ricordo del mio primissimo giorno della regina al mondo fu lo shock nel vedere come la gente perda il controllo da queste parti, basta avere una scusa per far festa e lasciarsi andare e tanta birra in circolazione.

Alle 13, nel centro di Amsterdam, cammini letteralmente su 20 cm. di pattume, perché tutti i bicchieri di carta-plastica-materiale inquinante vario sta lì, sotto di te. I bidoni straripano, la gente piscia con l'uccelllo al vento nel canale nel quale passano barche carica di gente alticcia.

Poi alle 17 chiude tutto, la gente si incammina verso la stazione per sdraiarsi sui binari e sconvolgere tutto il traffico ferroviario. e in quel momento squadre di pulistrade cominciano a spazzare, aspirare, caricare e il giorno dopo sembra quasi che non sia successo niente, a parte qualche vetrina o cabina telefonica scassata.

Tutta la gente tutta che conosco ma in particolare la Sturni va poi in giro tutto l'anno con twin set e scarpe chicchissime comprate per un euro per strada.

Ecco. Noi no.

Quest'anno siamo stati in campagna dai nonni dove si comprano bene le biciclette per i bambini, ma eravamo forniti. Scarpe da calcio. Varie ed eventuali. Il tutto con calma, senza troppi ubriachi in strada che vanno nel caffé, senza pattume per terra, una bell'atmosfera tranquilla di festa in paese, la scuola di danza che faceva balli di gruppo, una coppia di tangheri che impegnava un incrocio tra gli applausi delle vecchiette.

Noi con due scatole di robe che i bambini volevano vendere ma ci siamo svegliati tardi e abbiamo lasciato perdere. Ho promesso che il prossimo anno vado io alle 5 a occupare un posto strategico e metter su la bottega purché dalle 9 in poi qualcuno mi dia il cambio e mi faccia tornare a dormire.

Perché questo ci viene bene a noi in campagna dai nonni, giorno della regina o meno: dormire, giocare con i cani, comprarci scarpe e pantaloni il capo (l'unico grande affare: i sandali Naturino per Orso a 10 euro, il resto a prezzo pieno, ma le scarpe carine e comode che trovo io da Molenkamp in campagna, da nessuna altra parte.)

E adesso si va in piscina per le tre lezioni di nuoto di Orso prima di venire in Italia.

3 commenti:

Eligraphix ha detto...

Ho un ricordo di Amsterdam come città pulita e ordinata, non riesco ad immaginarmela così come la descrivi tu .... anche se ho conosciuto un discreto numero di olandesi e tutto sommato non mi viene difficile credere che si lascino andare un po'.

Mammamsterdam ha detto...

Lo so, per questo è stato un trauma a suo tempo.

Anonimo ha detto...

Rientrata dai paraggi di Munster,in visita a un amico di una vita fa e a sua moglie. In quella bella dimensione domestica in cui solo i tedeschi sanno accoglierti in tutta tranquillità,chiedo: "Dov'è Magdalene?",la bella figlia 15enne. "E' uscita a festeggiare il 1° maggio con gli amici",risponde il papà: "Spero sempre non torni ubriaca da ricoverarla in Ospedale" Trasecolo. "Come?" "Eh, sì. Adesso i giovani bevono fino al collasso,mica come noi che ci fermavamo al vomito."- Noi? Vomito?- "Scusa ma tu...-il ritratto del bravo ragazzo che ha sposato la 2° donna della sua vita e lavora sodo per la sua famiglia- ma quante volte sei arrivato al vomito?" "Eh,many,many..". A me, considerata una buona bevitrice, è capitato di bere fino a vomitare 2 volte in tutta la vita, e sono state esperienza limite. Eh sì. Sul rapporto con l'alcool si gioca proprio un discrimine culturale.
mammainrenania