lunedì 12 aprile 2010

Bollicine, la prossima lezione di Vini d'Italia domenica 18 aprile


Come a molta gente, compresi i miei figli, la parola bollicine mi fa venire immediatamente in mente Vasco Rossi. Invece nella prossima lezione di Vini d'Italia parleremo delle differenze tra un metodo classico e un prosecco, anzi, adesso che è cambiata tutta la denominazione è meglio chiarirsi bene cosa sia il prosecco.

Le prime iscrizioni sono già arrivate e restano pochi posti. La lezione si terrà domenica 18 aprile dalle 17.30 alle 19.30 (tanto sforiamo sempre), costa € 40 compresi gli assaggi di vini e cibi ad essi abbinati, gli interessati possono scrivere a info@ondaitaliana.org.

Proprio l'altro giorno sentivo alla radio olandese una discussione su quelli che un esperto chiamava gli shit-prosecco del supermercato. Perché è vero che nell'ultimo paio d'anni l'Olanda ha scoperto il prosecco e qualunque cosa abbia CO2 e vino dentro ha i suoi entusiasti estimatori. Nonostante la qualità media di quello che si assaggia in giro.

Non sarà forse l'espressione più elegante, shit-prosecco del supermercato, ma dagli torto. A giudicare da certa roba che ti fanno bere in giro rimpiango i cari vecchi nu quarte e nnà gazzose del bar di Ofena. La gazzosa rigorosamentela Forcuccio di Popoli, ma erano altri tempi.

Grazie invece a un paio di importatori interessanti potremo assaggiare bollicine di cui non pentirsi, perché la vita è breve, le calorie sovrabbondanti e allora meglio mandar giù quelle buone invece di ingollare schifezze. E con Marina proprio ieri abbiamo messo a punto la lista degli sfizi che accompagneranno a degustazione, e praticamente mi piacciono tutti.

Stavolta cercheremo di ricordasrci delle foto. Quella qui sopra comunque è tratta da Dario Bressanini che vi consiglio di leggere se siete di quelli che per salvare la bottiglia dimezzata ci infilano il cucchiaino.

3 commenti:

agrimonia ha detto...

un nostro amico disse:" il prosecco è meno secco del brut e più secco del dolce" :-)

a noi piace tantissimo il prosecco di Valdobbiadene ed all'opposto il Moscato dolce astigiano inserendo nel mezzo quelli che vengono scherniti da alcuni puristi come "vini da donne" il Brachetto e la Malvasia...insomma basta che sia buono

romì ha detto...

E quante cose si imparano!
Cara, hai ricevuto per caso la mia mail? Hai ancora voglia di venire a fare un giretto da queste parti?
Fammi sapere!

italo ha detto...

beh sasà, conosco un paio di cantinole interessanti con buoni prodotti ed a prezzo accessibile, se conosci qualcuno interessato ad importarli fammi sapere... non dimentichiamo anche i cuvèè che sono niente male se con buon vino, e molto più economici del classico prosecco
baci
italo