giovedì 24 dicembre 2009

Vigilia. Di magro.

Ieri chiacchierata con Nanda per farmi raccontare i dettagli di bassa macelleria del parto, che i padri mandano queste e-mail di annunciazziò annunciazziò con foto carinissime, ma non dicono mai le cose fondamentali.

E il fatto che basta poco ad entrare nello spirito di maternità è che lei con entusiasmo non me li ha negati. Gli auguri no, che loro non amano festeggiare il natale e sono consapevoli che questo è l'ultimo anno che se lo possono permettere. Che poi con un bambino, a Barcellona, figurati se il natale non gli tocca in tutte le salse per amore di omologazione.

Io invece stasera la cena collettiva della vigilia con gli amici, siamo in 14 adulti, prima di sottometterci a qualsiasi parodia delle NOSTRE tradizioni natalizie che ci faranno i suoceri olandesi, che ormai si è bello che capito, le tradizioni come a casetta nostra, mai.

Il che porta con sé il problema, questa vigilia ecumenica ma che per noi ormai è diventata una tradizione: facciamo la vigilia di magro?

Il problema si è posto quando l'amica iraniana ha detto che avrebbe fatto le polpette al coriandolo, che si possono fare prima, visto che nel pomeriggio deve riaccompagnare sua madre all'aeroporto.

"Ma come, e la vigilia di magro?" fa mia madre, la Custode delle tradizioni?

Che come sempre, il problema di mia madre è che qui c'è sua sorella, le Vera Custode delle Tradizioni (che già di suo e in tutto nella vita va avanti come un panzer convinta dell'inossidabilità delle proprie opinioni, figurati a Natale). Che mia madre l'aveva avvertita prima di partire: guarda che non sarà una vigilia alla polacca. però discutere con mia zia è una fatica inutile che ci risparmiamo dove possiamo evitando in toto le discussioni.

Io mi ricordo come un'incubo la vigilia un mese prima che nascesse Ennio, con me che avevo dei crampi pazzeschi, ero superincinta e stavo male e imploravo di metterci a tavola e cominciare mentre mia zia nell'autismo che la contraddistingue aveva piantato un casino che non si poteva, mancava non so cosa e dovevamo aspettare la prima stella della sera.

Io ero così nera che in casa mia e moltomente incinta non potessi mettermi a mangiare una cena perfettamente pronta e festiva, nel momento in cui ne avevo bisogno, che sentivo benissimo di avere al massimo un'ora di autonomia e basta (e poi il nostro ultimo natale in santa pace senza bambini, ero molto consapevole pure di questo) e già ero sul punto di uscire, andarmene in pizzeria e poi a dormire e divertitevi voi due con la cena festiva amorevolmente preparata, però a mia madre (e diciamocelo, neanche a me stessa, vuoi mettere la pizza schifosa sotto casa con le cose splendide che mi sognavo la notte da una settimana e che mi avevano amorevolmente preparato) non glielo potevo fare. È stata la pre-vigilia più incazzata della mia vita, poi il cibo mi riconcilia con tante cose, ma mia zia questo trauma, non lo sa, ma a me e mamma è rimasto nel profondo.

Ecco, mia madre che sarebbe più ecumenica anche lei, anche perché proprio ieri le ho fatto un cazziatone ("la tradizione va bene, ma siamo più o meno atei, sicuramente non praticanti, me lo dici cosa cavolo ce ne importa a noi della vigilia di magro, che col marito vegetariano la faccio già la maggior parte dell'anno? E da mia suocera mi ritoccano 3 giorni di pesce, e i miei poveri figli mai sapranno, se non comincio ad insistere a farmi io il culo natalizio, cos'è un sano piatto festivo proprio adesso che abbiamo scoperto che la lasagna gli piace?") e si era rassegnata all'idea. Ma stamattina quando ho parlato di antipasto in piedi all'italiana, che ho delle bollicine in casa che con un prosciuttino fatto bene che so io dove prenderlo, la morte sua, ha ritentato di opporsi.

Insomma, ve lo dico subito che con Dude steso dal maldischiena che farà la pasta al forno, non potendo mettersi a stendere quella fresca che voleva fare, io in frigo ho uno zampone e un cotechino e dopo gli antiparti deciderò se rianimarli o meno.

E buon natale a tutti, mia madre ha appena dichiarato che piuttosto fa panati i filetti di platessa che ho nel freezer. Che con la casa da sgombrare almeno degli attrezzi da muratore e da riordinare ed apparecchiare un pelo, col cavolo che oggi esco a fare la spesa. Siamo autarchici e ne siamo fieri.

5 commenti:

alessimdon ha detto...

Buon Natale!
alessandra

Chiara ha detto...

La vigilia più incazzata della mia vita è risultata anche essere la viglia della fine del mio matrimonio. Non so se rendo. Quanto alla vigilia di magro, sono vissuta in una famiglia in cui i miei se ne sono sempre fregati deliberatamente (mia madre probabilmente traumatizzata dai capitoni vivi della sua Calabria, oltre che ispirata dallo spirto guerrier che l'ha sempre caratterizzata). Oggi Nizam mi rinfaccia che "che cristiani siamo, che non facciamo neanche l'insalata di mare il 24". Non c'è più religione!

mammalisa ha detto...

Tanti auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo, e grazie per gli spaccati di vita olandese che ci regali...

ciao, mammalisa :-)

Kiara ha detto...

Sembra mio zio: "e che Natale è senza scacciata" (sarebbe a dire una specie di pizza ripiena tipica siciliana - la pasta è vagamente diversa- con tuma e verdure varie, dai broccoli al cavolfiore oppure semplice col prociutto e le olive). E poi le pause fra le varie portate di almeno 15 minuti...per me è un supplizio. Si toglie tutta la spontaneità della festa. Mannaggia ai puristi delle festività! Detto questo, ti auguro davvero delle buone feste, che ci si creda o meno, rimangono sempre occasioni per vedersi e correre un po' meno :) Kiara

EricaML ha detto...

Buon Natale !!!! un abbraccio