lunedì 9 novembre 2009

Soldi e bambini

Prendo spunto da un commento di Emily e un articolo che avevo letto la settimana scorsa: quando dare ai figli soldi loro da amministrare?

Secondo l'articolo l'età ideale per cominicare è non appena i bambini sanno contare, quindi verso i sei anni. Solo pare la maggior parte dei genitori inizia più tardi con la paghetta e pare che per questo motivi i bambini e poi i ragazzi e poi i giovani adulti non sappiano amministrarsi.

Emily dice che soldi e sesso sono tabù e cosa fare se il figlio preadolescente guadagna qualcosa aiutando in ufficio: può decidere autonomamente cosa farci con quei soldi?

A casa dei miei il discorso è rapidamente andato in vacca, perché mia madre era per la paghetta tutto il discorso pedagogico che c'era dietro, suppondo grazie al santo influsso degli articoli di pedagogia di Kobieta y zycie, la donna e la vita, una rivista polacca a cui a un certo punto si era abbonata.

Mio padre per carità di dio, non solo non capiva o proprio non voleva capire l'utilità della cosa, ma gli sembrava addirittura nociva. sospetto fosse perché in queste belle società patriarcali come l'italia, non sia mai avere figli autonomi su cui poi uno per forza di cose perde il potere totale e assoluto (e qui ci potrei collegare un gran bell'articolo che ho letto ieri non so più dove sul discorso lavoro-non per tutti, solo per il padre, mogli e figli a carico con le donne che si smazzano una serie di cose che in altri paesi sono demandate allo stato e alla società. Insomma, la famiglia in Italia come un ministero del lavoro e delle finanze maschile e uno degli affari sociali tutto femminile e senza portafoglio e i figli come appendici. Ma starei divagando).

Io trovo che sia ora di dare una paghetta a Elianto, ma non così come capita. Se esistesse la merenda a scuola gli darei un po'di più di quello che costerebbe comprarsi la merenda tutti i giorni, in modo che deida lui cosa comprarsi, su cosa risparmiare e come usare la differenza.

Invece per ora c'è dietro solo il discorso del risparmio; se ti dò € 2,50 alla settimana, puoi spenderli ogni volta in caramelle che spariscono oppure metterli da parte e una volta a mese comprarti un pezzetto di lego. Ma mi sembra un discorso insufficiente.

Poi aggiungiamoci che conoscendo i miei polli forse Ennio un minimo di discorso risparmio forse lo farebbe pure ma Orso veramente si sfruscerebbe tutto in caramelle, il giorno che osa entrare da solo al supermercato.

Intanto il risparmio è già un inizio, ma quello che mi turba è che non so come gestirmi il concetto di amministrazione dei soldi, se i miei bambini non hanno uscite fisse.

Potrei farne un incentivo per il calcio, che loro insistono sempre per avere da bere o un dolcino dell'automatico alla fine, e darglieli con l'intesa che decidano loro per il godimento piccolo immediato e quello un po' più grande se lo rimandano.

E promettergli dei soldi in cambio di serviziettimi sembra anche un'ottima cosa, ma sono ancora troppo piccoli per fare cose che seriamente esulino dalla routine 9come ad esempio lavare la macchina). E per le cose di routine già faccio fatica a farli sparecchiare ed apparecchiare, cosa per cui non intendo pagarli.

In Olanda c'è anche un'altra cosa: la gente investe in titoli e poi passa 5 volte al giorno da teletekst per vedere come stano andando. Mia suocera è molto attiva in ciò, nel senso che compra vende, ricompra, rivende. Allora con ragazzini molto più grandi e che dimostrino un interesse per queste cose farei anche una cosa del genere, se non fosse che mi sembra troppo gioco d'azzardo e io non capendoci niente non saprei manco consigliarli o insegnargli qualcosa.

E ancora non inizio con il discorso telefonino e relativo credito, in quanto glielo voglio dare il più tardi possibile.

E intanto il tempo stringe e io non ne vengo fuori e mi sembra di mancare a un insegnamento fondamentale. che se la bestia fosse meno timida e si decidesse ad andarmi al supermercato davanti casa a prendere il pane quando è finito, io comincerei tranquillamente da questo. Ma ci arriveremo a gennaio quando cominciamo a cucinare insieme.

12 commenti:

graz ha detto...

Senza nulla togliere ai soloni dell'educazione e senza volermi vantare di successi educativi che peraltro io NON ho ottenuto ... resta il fatto che la paghetta IMHO dovrebbe entrare in gioco quando i pupi cominciano ad avere delle esigenze da soddisfare e non ad una certa età da copione.

Quindi se l'esigenza di comprare la caccavella dal distributore è riconosciuta in quanto tale allora, sempre IMHO, ci sta pure il discorso paghetta e di conseguenza godi subito poco o tanto tra un pò.

A questo punto però la paghetta dovrebbe essere fine a sè stessa, ovvero il riconoscere che tu creatura hai delle esigenze che ti puoi soddisfare in modo autonomo ed io ti metto in grado di farlo.

Intendo dire che la manutenzione ordinaria di camera/spazi comuni/oggetti propri dovrebbe passare nel novero dei doveri non tanto in quello circense della scimmietta saltare/vedere soldino.

Appena sono poi in grado di farlo, il mestiere straordinario potrebbe essere remunerato, giusto per non illudersi che la collaborazione spontanea/senso del dovere abbia una portata utopica ;-).

Stesso discorso sui risultati scolastici che dovrebbero esserci per dovere e non per altro. Fermo restando invece un obiettivo fissato di comune accordo, tipo se finisci l'anno con una media del tot questo è ciò che ci guadagni.

Ma poi è un panegirico, francamente. Ed il casino è fissare poche e semplici regole, meccanismi che possano funzionare anche al complicarsi della realtà, diversamente poi essere coerenti e rinforzarle con il tempo diventa impervio.

Sono certa che troverai un'approccio pedagogico ottimo, quanto meno in teoria ... ;-)))

/graz

Lou ha detto...

Innanzitutto.. Ciao!
Poi... argh!!
Credo che questo sia uno di quei problemi che ognuno di noi risolve diversamente in base alle proprie esperienze ed alle proprie idee/ideologie perchè non c'è una "soluzione" giusta ed una sbagliata, ma hanno tutte i loro pro e contro.

Quando ero piccola i miei non mi hanno mai dato una mancia "fissa", ma una ricompensa/paghetta per i lavoretti che facevo. C'è da dire però che i miei hanno un negozio quindi anche da piccola potevo fare qualcosina per aiutarli al lavoro (anche solo ordinare le fatture per data, visto che venivano messe tutte sparse in un cassetto) avendo quindi la possibilità di fare qualcosa di diverso oltre le normali faccende domestiche (che non venivano ricompensate con paghetta).

Una mia amica invece aveva una piccola paghetta settimanale, ma i genitori la dividevano tra "uso" e "risparmio".
Del tipo la mancia è di 2 euro però 1 lo puoi usare ed 1 lo metti da parte, ad esempio in un salvadanaio, magari segnando qualcosa che vorresti avere ma che costa più di 1 euro. Devo dire che questa idea mi piace molto anche se per un bambino piccolo all'inizio può sembrare un po' strana.

Entrambi i casi, così come quelli che hai descritto tu, mi sembra che abbiano dei lati positivi e dei lati negativi ed onestamente, al momento, nemmeno io saprei cosa scegliere -.-"

Non entro nel discorso della famiglia italiana perchè altrimenti questo post, già kilometrico, diventerebbe infinito ^.^"

Lou

francesca ha detto...

Penso di iniziare a dare soldi responsabilmente a Maria (cinque anni e mezzo) ora che cominciano a cadere i dentini, ne ha uno che dondola , mi sembra un occasione non impegnativa per saggiare il terreno.
Ciao Francesca

Raperonzolo ha detto...

Noi a Figlio-uno abbiamo cominciato a darla l'anno scorso. E' data in base al comportamento a scuola. In classe hanno una barra di comportamento che va da rosso (dritti dal preside), al giallo (attenzione), al verde (ok), argento (bravo), oro (bravissimo). Se Figlio-uno, alla fine della settimana, è sul verde o sotto non prende niente, se è su argento prende £2, se è su oro £4. Può farci quello che vuole. I patti sono però che se quando usciamo decide che vuole qualcosa lo paga con i suoi soldi. Mamma al limite consiglia ;-)

Silvia gc ha detto...

Va', che pure io tempo fa mi ponevo questi dubbi.
In particolare mi ero un po' stupita questa estate nel sapere che un'amichetta seienne di Andrea percepiva regolare paghetta da tempo, avendo così accumulato € 700 di risparmi!!
Ora, qui qualcosa non va: o gli dai qualche euro dalla nascita, o sta paghetta mi pare un po' altina. Ma del resto ognuno commisurerà la paghetta al suo tenore di vita.
Quindi, escludendo ogni tipo di paghetta che consenta a mio figlio di accumulare diciamo un un anno, un risparmio di € 700, che di questi tempi rappresenta praticamente il risparmio annuo della famiglia intera, forse si potrebbe pensare all'istituzione dell'obolo.
E qui il punto: obolo o compenso?
Mia madre gli ha già dato piccoli compensi(piccoli... veramente ha elargito anche € 5 tutti in una botta, però si era caricato diverse bustone di erbacce) in cambio di lavoretti in giardino.
Però lui non spende i suoi soldi. Restano li, in un portafoglino... Non gli viene in mente di spenderli.
Allora io mi domando: ho un figlio senza desideri ed esigenze perchè gliene colmo troppi io? Oppure forse dovrei anche insegnargli a spendere, perchè magari non è un concetto così scontato...
E se mai dovessi passargli la paghetta, qual'è la misura giusta per un sorcetto men-che-seienne che non è che abbia tutta questa vita autonoma!?
Magari ci pensiamo su insieme ancora un po'... poi ci aggiorniamo.

zauberei ha detto...

Vojo farlo anche io un post a tema paghetta!
Anzi faròllo - io avevo mia nonna che mi dava buonanima una signora paghetta, i miei erano teribbili:) Credo comunque che la cosa figa sia darli e tacere. Senza indicazioni. Poi quando arriva il momento topico che il bardo pargolo li ha finiti e ora come se compra il cazzububbolo ultima generazione? S'attacca e tira forte.
Ovverto - sparambia.

Mammamsterdam ha detto...

Ok, pago e taccio. Però appena umanamente impara a stirare, comincio a pagarlo per servizi resi.

La fregatura è che per decenni io ho stirato - gratis, lavorato in negozio da quando avevo 12 anni - gratis; lavorato in albergo 18 ore al giorno tra sessione estiva e sessione autunnale senza mai saltarne una o prendere voti bassi - gratis.

Oh, a un certo punto avrei pagato io per togliermi di torno i miei e farmi una carriera autonoma.

mamikazen ha detto...

Guarda, io ho una madre maestra che ci ha messo tutto del suo di creatività, da quando ero piccolina, per insegnarmi ad amministrare i quatrini (pochi o molti, sempre quatrì sò): salvadanaio panciuto di coccio da riempire di monetine e spaccare col martello quando pieno avvolgendolo preventivamente in uno strofinaccio con grande godimemnto e conseguente acquisto della Barbie agognata, paghetta dopo i dieci anni (con le prime mille lire ci comprai una statuina di ceramica del mio segno zodiacale in un negozietto al mare).
Morale: non credo esista sulla faccia della terra un essere uomano, uomo donna o bambino/a, più negato di me per l'amministrazione del conquibus. Non so risparmiare, non so spendere, non so non spendere, non so investire (a parte i pedoni con la bici).
Però la nonna ha già comprato ai nipoti i loro primi salvadanai di coccio... l'unica cosa che mi sento di fare è sperare nei risparmiosissimi geni di Marlowe.

mamikazen ha detto...

O. T.: per quanto riguarda eventuali festival che accolgono compagnie teatrali straniere con produzioni sperimentali, video musica etc., mi è venuto in mente questo: www.teatrocust2000.com/home.htm
E' legato all'università di urbino, e in questi giorni fa un rassegna in giro per rocche.

supermambanana ha detto...

io la paghetta non l'ho mai avuta, quindi a me non viene/verrebbe naturale. I miei nonni o zii mi regalavano qualcosa a natale e compleanni, quando ero abbastanza grande da non saper piu' (loro) che regalo comprarmi, ma a parte quello l'idea della cosa settimanale non rientra proprio nei miei vissuti. Boh.

piattinicinesi ha detto...

ho letto un saggio bellissimo di natalia ginzburg su questo argomento, le piccole virtù. mi sa che ci faccio un post, che è troppo lungo parlarne qui
comunque in breve noi pochi eurini (2o3) a meno che non si siano comportati troppo male. mai per compenso che i lavoretti di casa si fanno per amore degli altri e non per denaro. i soldini si spendono per le stupidaggini, che di stupidaggini ne abbiamo bisogno tutti ma se si vuole si può risparmiare e comprare qualcosa di più serio. importante, a comprare le stupidaggini in edicola ci vanno da soli, che almeno imparano a gestirsi

Mammamsterdam ha detto...

Allora, ho scoperto ieri che la bimba di mezzo dei vicini, poco più grande di lui, riceve € 2 alla settimana per farne quello che vuole e ieri ci ha comprato delle caramelle alla sorella grande ammalata. Soooo sweeeeet.

Mi sa che adotto lo stesso, perché visto che si vedono e ne parlano, stiamo su una linea.