lunedì 16 novembre 2009

Il reportage di Sinterklaas

Ecco, volevate i dettagli? E io chi sono per negarveli? Per cominciare c'è da dire che ieri quando siamo usciti di casa per assistere all'arrivo di Sinterklaas in vapore dalla Spagna pioveva che dio la mandava (vedansi ombrelli, che in questo paese già non si usano mai, perché siamo calvinisti e cosa vuoi che siano due goccette, se ti metti la tuta antipioggia?) Per cui c'era meno gente del solito. e ci siamo appostati al Museo della navigazione da cui, sebbene sia transennato da tutti i lati, abbiamo assistito all'arrivo del vapore e relativa accoglienza di Sinterklaas da parte del sindaco con la catena indice della carica al collo e un po' di assessori e notabili vari. Il che mi fa pensare che il povero Job Cohen, che di suo, lo dice il nome, non viene da una tradizione cristiana, per dovere di carica sia costretto tutti gli anni ad accogliere un attore vestito da santo e fingere di credere alla sua esistenza per amore di tutti i bambini del paese che stanno lì a guardarli in televisione, e ad offrirgli le chiavi della città. E mi verrebbe da rispondere additandolo ad esempio a gente che non è capace di assolvere ai propri doveri istituzionali nonostante il proprio credo. La carica la accetti o non la accetti e se devi dare la mano a una donna anche se sei maschio e musulmano, o smetterla di boicottare l'apertura domenicale dei negozi solo perché tu d tuo la domenica te ne vuoi andare in chiesa per tre ore a cantare le lodi del signore, forse è il caso che ti chieda a monte cosa vuoi dalla vita e deciderti il paese e il mestiere che ti permettono di vivere secondo i tuoi dogmi. Ecco, l'ho pensato ieri, che a me la pioggia tira fuori tutta la xenofobia repressa. Noi però che ormai siamo scafati siamo andati di corsa ad appostarci all'ingresso della Marina, da cui si vede uscire il corteo. Tutto il tempo dell'attesa, per non compatirci troppo che eravamo bagnati fino all'osso, compativamo i poveri attori. Che però a vederli saltar fuori ed arringare la folla, tutto sembravano tranne demoralizzati dal tempaccio. Ci siamo visti quindi l'uscita di tutte le fanfare A me c'è da dire che è incredibile come ogni volta una tradizione che manco è la mia, mi commuova fino alle lacrime.
Ecco, quando stiamo tutti lì a cantare E cantiamo e saltelliamo e siamo contenti perché tra di noi non ci sono bimbi fetenti finalmente, per un attimo, mi sento parte di questa psiche del cavolo batava. Poi per fortuna mi passa. Però come mi ha tranquillizzato la mamma di T., succede anche a lei di commuoversi a Sinterklaas. Perché loro olandesi sono gente tanto chiusa per quanto riguarda le risposte emotive, ma quando ci sono queste occasioni di follia collettiva, solo allora si lasciano andare, e lì c'è da averne paura. Basta vedere come si combinano alle grandi imprese sportive, Capodanno, o il giorno della Regina. E allora tanto vale godercele pure noi queste occasioni e commuoveci, che nel resto dell'anno, col cavolo. Siii-nterklaasje kom naar binnen met je knecht want we zitten allemaal even recht (San Nicolino, entra pure con il tuo servo, che stiamo tutti seduti composti).

1 commento:

stefafra ha detto...

Ho il moroso olandese, ho abitato 3 anni in Olanda (ma prima di appaiarmi col suddetto moroso) abitiamo in Svizzera da troppo tempo e ogni anno, dico ogni anno che vorremmo riuscire ad andare in Olanda per Sinterklaas dai suoi a fare festa come si deve non ci riusciamo mai.
Quest'anno la sorpresa invece dei dolcetti nella scarpa sarà vedere se i traslocatori saranno stati bravi e ci avranno consegnato tutti i pacchi nel nuovo nido, a Norwich, UK.
Ho spesso grande nostalgia per l'Olanda, oggi è uno di quei giorni.