domenica 5 aprile 2009

Il naviglio del Brenta

Adesso che sto per partire con una valigia in più carica di stelline all' uovo, zuppine di farro, salamini e parmigiano di 40 mesi si pone il problema di trovare un trasporto per l' aeroporto, perhé quello previsto, ovvero il santuomo, oggi si è svegliato con dei postumi da intervento dentario ancora peggio dei giorni precedenti e non ho cuore di farmi accompagnare.

Quello però che ha segnato davvero questa 4giornituttiperme, è statp il posto bellissimo in cui vive il santuomo: a Strà, quella delle ville palladiane.

Insomma, a me uscire la mattina, svoltare l' angolo e ritrovarmi davanti le acque verde pastelloso opache del naviglio, quel verde bellissimo che ti fa sospettare di aver qualità fluorescenti, ed infatti ieri è stato proprio così, sono uscita a crepuscolo inoltrato, cielo ancora un pò blu, ma già notte e metre attrraversavo il ponte il verde di quell' acqua ancora non era cambiato e si vedeva nel quasi buio, con ottopelle tutte le increspature di mille correntelle che lo squalciscono.

Venti minuti dopo sono tornata ed era già notte senza remissione, e a quel punto era grigio opaco e rifletteva le luci.

A me quest' acqua mi ha affascinata ancor più delle mura e delle porte di villa Pisani che ci stava dietro e dell' altra villa, quella dello scarparo Rossi, che sta proprio appiccicata alla strada con tutte le persiane chiuse, e, immagino, tutta aperta dietro, dal lato del giardino, per non respirare i fiumi di scarico.

E poi a parte le villone storiche, anche tutte le ville e villotte, più o meno tradizionali, che fanno venir voglia di girarla in bicicletta questa zona ancora così piatta e piena di canali che sembra quasi Olanda, ma che non potrà mai esserlo per la qualità della luce e dei suoni che ci rimbalzano sopra.

Ecco, se riesco risolvere la questione taxi e a far valige in fretta, forse un' orettaa a zonzo intorno a Villa Pisani riesco a ritagliarmela.

Comunque, se capitate affamati da queste parti, io vi consiglio di cuore: l' Osteria del Baccalà di Linda, che ci sono andata con Emily l' altra sera e ci sono tornata ieri a prendermi la cena, che il santuomo mangia solo yogurth e mi sembrava brutto non fargli compagnia (ma il mantecato poi è riuscito a mangiarlo). Linda, con marito e figlia hanno queto localino fantastico, che ci sono entrata attirata dalle belle tendine a quadrettoni rossi (e pare non sia la sola) e che hanno un senso delle decorazioni non invadenti ma calde e che fanno casetta in Canadà che in troppi locali italiai, che pur cucinano bene, ritengono superflui. Invece anche l'ambiente fa tanto (ecco adesso non venite a farmi i commenti che l' ambiente non conta se si mangia male, che io sto parlando di entrambi, punto, non fate come gli olandesi per piacere).

E se invece siete di fretta o andate di pizza, Fior di pizza, che a onor della topografia non è più a Stra ma a Noventa, ma hanno dei cartelli sulla via che va a Padova e quindi li ritrovate facilmente e hanno pizza anche a pranzo.

1 commento:

emily ha detto...

ci porto dei clienti la settimana prossima da Linda, abbiamo mangiato benissimo, peccato nn aver assaggiato i dolci ma nn entravano proprio.
il vino l'ha gradito il tuo amico?
hai fatto bene a fare un giro, quella zona è magnifica: una mia amica ha la villa li è dietro hanno un parco meraviglioso, dall'alto deve essere tutta un giardino col fiume che passa accanto.
spero di rivederti presto!