lunedì 12 gennaio 2009

Gita a Franeker

Ieri con Silvi@ una toccata e fuga a Franeker, in Frisia, subito dopo l'Afsluitdijk, ovvero la diga di sbarramento. tutte le località della Frisia hanno le insegne bilingui: in olandese standard e in frisone, e infatti si vede che anche i toponimi differiscono. Già solo salire sulla tangenziale nord di Amsterdam è stato bellissimo: tutti i corsi d'acqua e fossi ghiacciati erano coperti di pattinatori, complice il pomeriggio assolato.

Proseguendo verso nord, per la prima volta abbiamo visto le acque dell'Ijsselmeer lungo la diga completamente vuote e ghiacciate. E vicino alla fine, a Zurich, di nuovo tutto un tratto coperto di pattinatori grandi e piccoli, qualcuno con una moto, un paio di kite-surfers che sui pattini si facevano tirare dall'aquilone, ma uno poi è caduto.

'Ma non è pericoloso?" si chiedeva Silvia guardando un tratto di acqua aperto. Si, anche a me sembra sempre una di quelle cose da fare con cautela, facendo caso allo spessore del ghiaccio e ricordandosi che vicino a qualsiasi cosa che sporga dall'acqua e sotto i ponti, il ghiaccio è più sottile. Sto ossessionando i figli, qui gli viene un trauma e non oseranno più mettersi i pattini, o non so. Ma ho il terrore che uno di loro decida di mettersi a camminare su un qualche canale grosso e profondo, e mi sprofondi sotto al ghiaccio.
"No, è spessissimo, si vede l'orlo vicino l'acqua", mi fa Silvia. Io sto guidando quindi non so.

Poi arriviamo al crepuscolo a Franeker, una delle 11 città della Frisia. Sono quelle località che nel medioevo hanno ricevuto diritti di mercato e di costituirsi come comuni, e Franeker è stata fondata già verso l'800. Poi è stata un sacco di tempo sotto ai sassoni. Ha un paio di musei carini, l'edificio della gilda dei commercianti, tutta una serie di torri, da quelle antiche a due minimaliste e moderne in centro, e il porticciolo con dei bellissimi magazzini vecchi in mattoni. Questo di fianco è il comune, che però era chiuso e non l'abbiamo visto.

Come tutti i posti di provincia (beh, no, tutti i Paesi Bassi tranne Amsterdam) di domenica era assolutamente vuota e deserta. Bellina, pittoresca, ma che freddo becco. L'unica cosa che ci siamo visti con calma è il palazzo fortificato di un tale Marten, che per meriti di sostegno ai Sassoni ha avuto il diritto di costruirselo, ovvero il Martenastins. Dietro c'è un bel giardino con dei vialetti in petra e bronzetti e dietro si vede anche la torre ottagonale.
Il giardino era l'unica cosa aperta del centro e me lo sono visitata quasi al buio, in quell'ora bellissima del crepuscolo, che con il freddo, non so come, ma dava una bella sensazione. Sono uscita dal cancello posteriore ed immediatamente alla mia sinistra un portaletto. Era l'ingresso di un hofje, quelli che le guide chiamano i Beghinaggi, fondato da una delle tante sciure potenti del 1500, con 18 abitazioni per vedove timorate di dio e figlie anziane (che non se le pigliava più nessuno, immagino).
Questa degli hofjes la trovo un'istituzione bellissima in Olanda. Che già allora avessere tanto questo spirito di emancipazione (per modo di dire) da accettare che una donna, purché tanto, ma tanto timorata di dio, potesse vivere da sola in un ambiente protetto, chiuso da un muro e dalle porte che di notte non facevano entrare estranei. Non a fare la serva povera dai parenti o in convento.
E siccome a me i pensieri emancipatori mi mettono fame, mi sono precipitata al caffe-albergo De Doelen a raggiungere Silvia che aveva troppo freddo in strada, in piazza di fianco alla chiesa, per una cioccolata calda, un pannenkoek alle uvette e un dolcino superdolcissimo. Che con questa botta di zuccheri, ho deciso che io da oggi lo zuchero bianco lo taglio dalla dieta.
Se ci riesco, potrò sempre dire che anche la toccata e fuga di servizio a Franeker ha avuto la sua utilità dietetica.



5 commenti:

MarinaV ha detto...

Non per farmi gli affari tuoi, ma a Franeker che ci sei andata a fare?

Mammamsterdam ha detto...

Eeeehhh, mo, quante ne vuoi sape'....

Anonimo ha detto...

dolce va bene, ma tutto ha un limite

Anonimo ha detto...

ogni tanto qualche anima pia tenta di convincermi a eliminare lo zucchero bianco, che sarebbe veleno.
Ma di qualcosa tocca pur morire,no?
E mi è venuta voglia di canali ghiacciati e giardini deserti.

graz ha detto...

"E siccome a me i pensieri emancipatori mi mettono fame ..." TE SE NON ESISTEVI BISOGNAVA INVENTARTI, BISOGNAVA /graz