lunedì 7 aprile 2008

Il bambino ricercatore

Il tema pedagogico del nido di Orso ed Ennio era: il bambino ricercatore. La cosa più bella me l'ha scritta la maestra Anouk nella cartella di addio con tutti i suoi disegni e i suoi rapporti, che ci hanno regalato bella impacchettata in carta regalo alla festa di compleanno e di addio del mese scorso.

"Orso, tu sei sempre stato per me la perfetta personificazione del bambino ricercatore. Ti vedo ancora, sdraiato sul pavimento mentre con una cordicella, un tappo e un pezzo di cartone stai a fare esperimenti."

La foto accompagnatoria mostra il piccolo ricercatore sdraiato in terra, che con un pendio di cartone appoggiato a una pentola scopre la trasformazione dell'energia potenziale in energia cinetica facendovi rotolare un tappino di plastica. Secondo me è un concetto che ha assimilato splendidamente, infatti quando scendiamo per il mini-pendio verso il ponte urlano entrambi che devo frenare ed è pericoloso.

Peccato che la nuova maestra a scuola si sia lamentata che Orso non sa stare seduto sulla sedia, neanche nel corso dei 10 minuti di conversazione in circolo del mattino.

"Sta sempre sdraiato per terra", dice, "e non ascolta".

Si, lo ha letto, sul rapporto dell'asilo che gli piace pensare sdraiato. Si, se lo ricorda che le ho spiegato che è un bambino cinestetico e che quindi spesso proprio non sente se gli si parla, bisogna toccarlo o farsi guardare negli occhi. E nel rapporto avevo fatto mettere apposta che se non guarda negli occhi, non è un comportamento innato ma appreso, perché noi in Italia meridionale a volte ci sembra sfacciato o poco educato guardarci fissi. Molte cose le diciamo distogliendo lo sguardo. E Orso anche questo lo ha appreso benissimo.

"Stai attenta" mi avverte l'amica G., "Quanto prima ti raccomanderanno di portarlo al centro per l'autismo". Come i suoi, che davvero hanno un quoziente di intelligenza spaventoso.

Stiamo parlando di un cucciolo che ha compiuto 4 anni due settimane fa.

L'asilo sarà anche pronto per i piccoli ricercatori. È alle elementari che la strada verso il Nobel diventa faticosa.

6 commenti:

sara ha detto...

barbara, portacelo nel centroper l'autismo e torna indietro con una bella certificazione di assoluta normalita'.
4 anni, ringraziamo il cielo che ha ancora voglia di scoprire, di ricercare, di non stare seduto.
mi fa specie questa maestra che ha dimenticato nei libri di scuola la pedagogia base dai ai 6 annio...

un abbraccio ai bimbi.
sara

Mammamsterdam ha detto...

Sara, non so, l'avevo fatto per Ennio con la logopedista e ancora ci stiamo andando :-)

In realtà era una battuta tra me e G., che anche lei con i figli e l'autismo le stanno facendo vedere i sorci verdi. Ma mica ci scoraggiamo.

Poi Orso è davvero un bambino normale ed equilibrato, solo un po' anarchico, e quelli a scuola danno sempre fastidio, ma sta crescendo e migliorando.

La maestra, povera, è una supplente e probabilmente ci tiene solo ad informarmi in modo completo cosa fa mio figlio a scuola. Solo che trovavo buffa la connessione.

Il punto è che i bambini cinestetici sono per definizione inadatti all'insegnamento scolastico come noi lo conosciamo, io aspetto di vedere come se la caverà Orso, che già sapere che ha quella modalità di apprendimento lì aiuta, secondo me, a insegnargli a manipolare il sistema. Se non l'ha già capito da solo.

Tanto gli aggiornamenti sempre qui arrivano.

Ciao,
Ba

MarinaV ha detto...

Neanche tu ascolti...

Anonimo ha detto...

Ma sono io che lascio troppo correre, o lì ad Amsterdam qualcuno si lascia un po' prendere dal furor classificatorio?

Mammamsterdam ha detto...

Ma e Ma:
neanch'io ascolto, verissimo (sono visiva), neanche mia madre. Ma abbiamo tante altre buone qualità.

Anch'io lascio molto correre, forse perché poi tutti i pezzi del puzzle li ho comunque in mano e posso sempre trarre le mie conclusioni. Le maestre invece devono un po' darsi dei punti fermi, o per sé o perché glieli impone l'ordinamento scolastico, e quando devi riempire un modulo con caselle si e no è chiaro che si schematizza.

D'altronde se leggo il blog della logopedista di Baricco, che mi piace tanto, delle volte mi infurio a leggere di certi genitori o certi insegnanti, quindi mi reputo fortunata e sopravvivo come posso.

Mariangela ha detto...

Bellissima la tua ultima frase :)