mercoledì 12 marzo 2008

Offline (o dei pericoli dell'autocritica)

Da un po' di giorni non abbiamo la nostra bella connessione Internet veloce. Vado a manovella con una linea analogica del fax, che non solo è lentissima, ma mi blocca tutti gli attachment che non le garbano. Risultato, ricomincia sempre da capo, i 9 messaggi iniziali finora mi saranno entrati una ventina di volte, poi si inceppa e vai che si procede a singhiozzo.

Proprio ora che dovrei stare appiccicata giorno e notte ai siti di materiali da costruzioni, piastrelle, cucine, mobili, il design di seconda mano, che il capo crede che abbiamo trovato la casa ideale per metterci tutti i nostri mobili esistenti, ma non sa delle mie aspirazioni nella vita sugli arredi d'interni.

Proprio ora che amici e amanti telematici mi scrivono mail bellissime e piene di sentimento, ma che io leggo semi-congelata e tutta curva intorno al fax, nella stanza meno usata e più fredda della casa, e le risposte sono ugualmente gelide e prive di calore. Quanta passione sprecata dalla tecnica.

Il tutto mi riporta a una riflessione filosofica sui danni dell'autocritica. Perché dal momento in cui le connessioni sono motre, abbiamo iniziato i soliti trucchi di rianimazione che di solito funzionano. Nulla. Abbiamo controllato il controllabile. Nulla. Il capo è giunto alla conclusione che allora doveva essere un problema nostro, una centralina scassata da ricomprare (quando? che tempo non ne abbiamo).

Tre giorni sprecati, fino a che, lunedi mattina, non mi sono svegliata alle cinque con un'intuizione geniale: se il telefono funziona, non posso attaccarmi alla linea telefonica? Il capo mi ha confermato che abbiamo ancora una linea analogica e detto fatto, dalle cinque alle sei e cinquanta sono stata in attesa accanto a detta linea analogica, in camicione da notte di flanella e scalza. Non l'avessi mai fatto.

Poi nella disperazione il capo è riuscito a chiamare il provider, che ci ha ricordato che eravamo appena passati al loro abbonamento privilegiato che bypassa quello telefonico, e che, lo devo ancora raccontare qualcuno che non appena cambi di abbonamento tutto smette di funzionare? Prognosi, massimo 5 giorni lavorativi. sommati ai precedenti persi a causa dell'autocritica.

Quindi, la mia conclusione è: basta cercare in sé stessi le ragioni dei propri limiti. Io sono già fantastica de me e raggiungo spontaneamente la perfezione, è il resto del mondo che non funziona. La prossima volta lo ammazzo di chiamate, l'help-desk.

Dio, ci siamo capiti? Comincia ad assumere un altro paio di operatori al tuo call-centre, va.

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