domenica 10 settembre 2006

Riunione del consiglio genitori dell'asilo (al sole)

Oggi ho pranzato in un posto bellissimo con le altre madri del consiglio genitori dell'asilo. Per una volta volevamo vederci con calma, senza figli, e per il piacere di chiacchierare, visto che abbiamo lavorato così bene insieme in quest'ultimo anno e mezzo. Il lavoro è stato un mucchio, perché quell'asilo è un disastro gestionale e organizzativo. Ma le insegnanti sono carine e i bambini sembrano non soffrire troppo. Tanto a incazzarci ci siamo già noi.

Il posto è Kaap Kot, un ristorante/caffé trendy in the middle of nowhere, a 5 minuti in macchina da casa nostra, in una penisola isolata dal mondo e raggiungibile con una stradina dietro la Shell all'uscita dell'autostrada.

È uno di quei posti che in Italia di notte ci starebbero le lucciole: qui di sera invece funziona un ottimo ristorante, carino, ben frequentato, non carissimo e senza problemi di parcheggio e traffico. Ci si arriva per una stradina che da un lato ha una pista ciclabile lungo l'acqua, ed è circondata da rovi di more e sambuchi (dei sambuchi lo so perché in primavera sono andata a raccoglierne i fiori per farne sciroppo, così ho scoperto i rovi, che adesso sono pieni di more). Si arriva a una rotatoria con al centro un piazzalone sabbioso, che 11 mesi l'anno è un grossa pozzanghera.

Da un lato una serie di bellissime case galleggianti blu, che una volta erano i modelli da visitare attraccati accanto al centro di informazioni sul nuovo quartiere IJburg, che in quel periodo doveva ancora essere tutto creato facendo degli isoloni di sabbia in mezzo al lago. Questa è l'Olanda, se manca spazio per l'espansione della città copri un pezzo di lago. Adesso ci vivono sugli isoloni e ci continuano a costruire, quindi il centro info è traslocato lí. Tutte le strutture secondo me sono state occupate da una comune, almeno ne ha tutta l'aria.

Di fianco un capannone in ondulato, con logo arancione pittato sul fianco, grandi finestroni da tutti i lati di cui uno basculante e aperto, un pontile che si affaccia su una spiaggetta zozza, con tutta una serie di focolari in ferro e sul pontile alcuni tavoloni sotto un tendone, e un sacco di sedie al sole. È Kaap Kot.

Già che i siamo cii strafochiamo di crocchette ai gamberetti e frittellone ripiene marocchine, parlando di figli, dell'asilo, del doposcuola, di buoni ristoranti e amenità varie. Pare ci siano 4 nuove aspiranti membri della commissione genitori (tutte madri, ma i padri che fanno?) per cui comunico subito che causa vita spericolata per i prossimi mesi farei volentieri il socio dormiente, che vengo alle riunioni ma di non aspettarsi troppo da me a parte la ricetta per il bollettino. Decidono tutte al volo di programmare una riunione alla settimana così posso venirci per dormire, anzi, si decide d'ufficio che la si fa la sera dalle 10 alle 11 intorno al mio letto, se il capo non obietta a tutte quelle femmine in camera sua. Cosa non fanno per te le amiche.

Già, in un certo senso siamo amiche: ci vediamo regolarmente a casa dell'una o dell'altra per le riunioni, talvolta riusciamo persino a vederci con la scusa di far giocare i figli, scambiamo due parole settimanalmente nel delegare o recupare la prole, abbiamo età simili, uno stesso retroterra socioculturale, vite di famiglia simili, interessi comuni, lavori simili. Sicuramente ci vediamo più tra noi che con le amiche, ergo, siamo un po' amiche anche noi. A me è servito molto per conoscere delle olandesi pure e non annacquate, donne sotto tutti gli aspetti simili a me tranne questo particolare. Tutte le amiche che ho qui, in fondo, o sono straniere o ne hanno sposato uno. Tipiche autoctone non sono. Loro si, ed è un'esperienza illuminante. Le cose per cui si seccano. Le quetioni di principio, tanto diverse dalle mie 9ne parlerò meglio un'altra volta). Io a loro invece faccio impressione perché ho idee brillanti, dicono (quali? devo chiederglielo per farmene una lista per i momenti di scarsa autostima).

Intorno a noi arriva una famiglia con tre bambini che in un secondo si mettono in costume e fanno il bagno. Sai che faccio, torno a casa e porto i bambini in spiaggia, queste spiaggette misere vicino alla città, è una giornata troppo belle e forse è l'ultima. Un'altra famiglia, canemunita, si incammina dietro i cespuglioni in fondo alla spiaggetta. Scopro così, perché decidiamo di andare a farci un giro, che si tratta di un argine lungo un paio di km, largo un paio di metri, con i soliti rovi e sambuchi ai lati, e al centro un sentierino piastellato di pietroni, che però evidentemente non sono un pavimento ma proprio i sassi che compongono l'argine. Scopri sempre qualcosa di nuovo. Intorno solo acqua da tre lati, tanto sole, barche e qualche aquascooter. In lontananza, fanno dello sci d'acqua.

Mi piace Kaap Kot perché è un posto sempre rilassante, con il sole, con la pioggia e forse anche sotto un uragano. Dai finestroni vedi cambiare il tempo e il paesaggio, a sinistra il paesino sull'argine da cartolina illustrata tipico olandese, immutato da 300 anni, a destra un nuovo quartiere su terra che prima non c'era e che cresce di giorno in giorno. E in mezzo noi, per un po' lontani da tutto, con la vita e l'autostrada che continuano a scorrerci accanto.

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